A partire dal 14 marzo 2013 si sono
svolti degli incontri finalizzati alla pianificazione delle azioni di pubblicizzazione del
Progetto “The Words Found” in presenza dei soggetti promotori, dei soci utenti con disagio psichico e di
alcuni volontari dell’Associazione Porte Aperte che hanno aderito
all’iniziativa.
La giornata è stata caratterizzata da un brainstorming, sull'eventuale soggetto del logo, da cui sono emerse diverse idee.
- Una delle prime idee è stata quella delle “formiche” che, in una prima ipotesi portano le lettere dell’alfabeto e formano il titolo; come seconda ipotesi le formiche stesse formano il titolo;
- Un’altra idea rilevante è stata quella di un omino stilizzato con un ombrello aperto (sopra la pioggia, sotto il sole) perché si considera il progetto come un “posto sicuro” dal quale potersi riparare dalle “intemperie” della quotidianità;
- Un’altra proposta è “una serratura” come metafora di cambiamento, passaggio da una condizione nota ad un probabile miglioramento;
- Dall’idea della serratura parte viene proposta una “chiave” come elemento unico visto come mezzo di svolta e apertura;
- La quarta idea è quella di “lettere che piovono”: lettere sospese che cadono da un libro di cui quelle che già sono arrivate a terra formano il titolo del progetto;
- A questa proposta si è pensato di aggiungere un omino stilizzato che le osserva.
Alla fine del primo incontro,
attraverso un lavoro di restituzione e sintesi delle idee emerse, sono state scelte le idee migliori rimandando la realizzazione delle bozze dei loghi all'incontro seguente.
Nel secondo incontro il gruppo, composto dai soggetti promotori, dagli utenti con disagio psichico e dai volontari dell'associazione hanno lavorato alle possibili bozze del logo producendo diversi disegni che ricalcassero gli spunti del brai storming. Alla fine, si è arrivati all’idea ultima per il soggetto del logo, ovvero quella di un omino che si ripara sotto un “ombrelibro” e che raccoglie delle lettere che formano la parola “Inclusion”
Nel secondo incontro il gruppo, composto dai soggetti promotori, dagli utenti con disagio psichico e dai volontari dell'associazione hanno lavorato alle possibili bozze del logo producendo diversi disegni che ricalcassero gli spunti del brai storming. Alla fine, si è arrivati all’idea ultima per il soggetto del logo, ovvero quella di un omino che si ripara sotto un “ombrelibro” e che raccoglie delle lettere che formano la parola “Inclusion”
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